sabato 18 febbraio 2012

Sensei Hatakeyama


Il Maestro Hatakeyama Goro nasce il 17/08/1928 a Tokyo e inizia lo studio delle arti marziali a 13 anni praticando il kendo mentre frequenta le scuole superiori. Dopo essersi dedicato per anni allo studio del Jujutsu tradizionale, si dedica allo studio del Katori Shinto Ryu a cui è stato introdotto dal maestro Yoshio Sugino di cui diviene allievo, e rapidamente, primo assistente. Il Maestro Hatakeyama, avendo ottenuto il IX° dan Menkyo Kaiden dal M°Sugino Yoshio, si dedica all'insegnamento del Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu seguendo le orme del suo Maestro. Nel 1999 si distacca dal Sugino Dojo per riproporre il Katori degli anni della sua giovinezza rivisto con gli occhi di 40 anni di esperienza. Sensei Hatakeyama ha dedicato gran parte della sua esistenza alla diffusione del Katori Shinto Ryu al di fuori del Giappone, con stage in Francia, Olanda, Belgio, Danimarca, Italia, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Russia, Canada, Stati Uniti e Germania. Purtroppo il Maestro, si spegne a Ofuna (Kamakura) il 08/12/2009 alle 22.00. Goro hatakeyama prima di lasciarci, ha conferito il mandato di dirigere la linea Hatakeyama-ha a diversi Menkyo Okuden in Italia, Francia e Canada.

sabato 4 febbraio 2012

Tennen Rishin Ryū



La Tennen Rishin Ryū è una scuola antica codificata da Kondō Kuranosuke Nagahiro, durante l'Era Kansei. Tra le arti che lo studio della Scuola contempla, il kenjutsu è sicuramente quella che costituisce la parte più sostanziosa della stessa. La Tennen Rishin Ryū divenne celebre, ad Edo, con il Sōke di 3ª generazione, Kondō Shūsuke, il cui dōjō di nome Shieikan si trovava ad Ichigaya Yanagichō; qui si allenarono molti dei più forti spadaccini del Bakumatsu, primo fra tutti lo stesso figlio di Kondō Shūsuke, Kondō Isamu. Fu proprio con quest'ultimo che la Scuola acquisì fama in tutto il Giappone. Egli, dopo aver ereditato il titolo di Caposcuola, divenne comandante della Shinsengumi, uno speciale corpo di polizia istituito dal Bakufu che operò a Kyōto, il cui compito era quello di proteggere la città dal clima di estrema violenza che si era venuto a creare in quegli anni. Molti dei membri che crearono la Shinsengumi erano praticanti della Tennen Rishin Ryū, dunque compagni d'allenamento dello stesso Kondō Isamu. Non a caso la Scuola venne denominata “Makoto no Ken”, ossia “la spada della sincerità”; l’ideogramma makoto, appunto, è l’emblema stesso della Shinsengumi, i cui uomini sono considerati eroi per essere stati i protettori di Kyōto. In occidente, il binomio Shinsengumi-Tennen Rishin Ryū ha originato la falsa credenza secondo cui la Shinsengumi adottò come Scuola di spada quella di Tennen Rishin poiché essa prevedeva nel proprio curriculum delle tecniche studiate per il combattimento di gruppo. La Tennen Rishin Ryū, come tutte le altre scuole tradizionali, insegna a fronteggiare uno o più avversari, ma sempre combattendo da soli senza l'ausilio di altre persone; dal Kirigami al Menkyo non vi è nessuna tecnica che debba essere eseguita insieme ad un proprio compagno. Il legame tra la Tennen Rishin Ryū e la Shinsengumi è puramente casuale in quanto il corpo di polizia nacque oltre settanta anni dopo la codificazione della Scuola, la quale venne adottata come sistema di combattimento non per particolari esigenze ma soltanto perché Kondō Isamu divenne comandante della Shinsengumi.  

giovedì 2 febbraio 2012

Personaggi: Hijikata Toshizo Yoshitoyo.


Hijikata Toshizo Yoshitoyo naque il 31 maggio 1835 a Hino, un sobborgo di Tokyo. Fu il più giovane di sei figli, e suo padre, un agricoltore, morì poco prima della sua nascita. Anche la madre di Hijikata morì quando lui era un solo ragazzo, e fu quindi allevato dal suo fratello maggiore e da sua sorella. Era piuttosto alto rispetto alla media degli uomini giapponesi del periodo, essendo circa 165 centimetri, quando l'altezza media era di 154-158 centimetri. La sua non fu un'adolescenza facile e familiari ed amici confermavano il suo brutto carattere. La situazione cambiò quando a 21 anni incontrò un anziano maestro dal clan Aizu noto per essersi opposto alle riforme del periodo, poi costretto a commettere seppuku. Quando Hijikata partecipò al funerale del maestro, il dolore per lui fu straziante. Hijikata trascorse la sua giovinezza assistendo la sua famiglia nella vendita dell'Ishida Sanyaku, un farmaco, mentre praticava da autodidatta kenjutsu. Suo fratello, Sato Hikogoro, gestiva un Rishin-ryu Tennen dojo a Hino, attraverso Sato, Hijikata incontrò Kondo Isami e fu formalmente iscritto allo Shieikan del Tennen Rishin-ryu nel 1859. Anche se Hijikata non completò lo studio dell'intero Tennen Rishin-ryu, riuscì a sviluppare lo "Shinsengumi-Kenjutsu" stile codificato derivato dal Tennen Rishin-ryu.

lunedì 10 gennaio 2011

Iaido.


Iru
Essere, Esistere

Ai
Armonia, Unione, Cosa Giusta

Do
Via, Strada, Sentiero

venerdì 9 ottobre 2009

Katayama Hoki Ryu Hoshino Ha.


L’antica scuola guerriera "Katayama Hoki Ryu Hoshino Ha" è una delle antiche tradizioni più prestigiose tra quelle che, pur avendo origine nel periodo Tokugawa, si sono tramandate fino ai nostri giorni. Metodo completo di combattimento, ad uso della classe dominante dei Bushi, ha subìto nel corso della sua plurisecolare vita una progressiva trasformazione del patrimonio tecnico. L’evoluzione della scuola, si basa sui documenti originali conservatisi e sugli studi ad essi dedicati. Raccontare la storia dell’Hoki Ryu significa esaminare le vicende delle due famiglie che ad essa sono strettamente collegate: la Katayama del fondatore Hoki no kami Fujiwara Hisayasu e la Hoshino di Kumamoto (Kyushu) che per secoli ne ha avuto la leadership dell’insegnamento.

venerdì 15 maggio 2009

La Famiglia Hoshino.


Interessante estratto chiave della ricerca storica a cura di Sensei Brandozzi.
Estintasi la linea tecnica connessa alla famiglia Katayama la trasmissione dell’Hoki Ryu nei tempi moderni è stata effettuata quasi esclusivamente dalla famiglia Hoshino del feudo di Kumamoto, tanto che può anche essere chiamata Hoki Ryu Hoshino Ha. La famiglia Hoshino è stata famosa per l'insegnamento dello Iai, insieme alle tecniche di Naginata e KusariGama ( falcetto e catena ) della scuola Yoshin Ryu e di JuJutsu della Shiten Ryu. E’ opportuno ricordare che nel feudo di Kumamoto l’Hoki Ryu era stato portato da Asami Ichimusai, allievo di Katayama Hisayasu, ed aveva dato origine ad altre linee di insegnamento ( Kumatani Ha - Noda Ha ). La scuola era diventata così popolare che Hosokawa Tadaoki ( 1564 - 1646 ) soprannominato Sansai, padre del primo daimyo, arrivò a progettare una montatura della spada, chiamata Higo Koshirae, al fine di utilizzare lo Iai anche sui campi di battaglia. Il samurai del feudo di Kumamoto, Hoshino Kakuemon Sanesada, che aveva già appreso i fondamenti dell’Hoki Ryu IaiJutsu da Eguchi Kinai, nel sesto anno An'ei ( 1777 ) soggiornò ad Iwakuni per un breve periodo di due settimane allo scopo di perfezionare le tecniche con Katayama Risuke Hisayoshi e principalmente, per ricollegarsi alla famiglia del fondatore, fatto di rilevante importanza nell’ottica della legittimazione del proprio sistema tecnico. Secondo quanto è riportato nei documenti Katayama, Kakuemon scrisse una prima lettera a Katayama Risuke il 18 luglio del 1776. Dopo circa un anno di corrispondenza, il 22 giugno del 1777 prese alloggio in una dimora appositamente predisposta nel centro di Iwakuni ed il giorno successivo incontrò per la prima volta Katayama Risuke.

giovedì 16 aprile 2009

Katayama Ryu: Considerazioni: Sviluppi Tecnici/Energetici/Storici.


Si percepisce dagli scritti emersi oggi e dagli antichi Makimono, come dallo spirito con cui due grandi punti di riferimento dei nostri giorni, Sensei Re e Sensei Brandozzi, trasmettano in Italia veri e propri tesori come appunto la tradizione antica di cui facciamo riflessione in questo post. Come ogni strategia nasce dalla consapevolezza di un intendimento energetico che è già stato espresso nel dialogo tra la percezione e il pensiero, prima che divenisse gesto concreto, azione, movimento. La pratica spirituale analitica, partecipa alla reversibilità della materia nel nuovo impulso che muove la stessa verso l'agire consapevole, direzione, intensità, forza. In un primo approccio, che è quello che viene insegnato per avvicinare la coscienza alla consapevolezza del proprio Se, risultano essere dei semplici movimenti in grado di riportare energia vitale e armonizzazione dell'individualità, consentendo un buon recupero della dimensione psichica. Quando un guerriero incontra il fiume e decide di combatterlo scopre che le acque del torrente sono impetuose ma non cosi profonde da temerle. Il fiume ci osserva, e ci spinge ad affondare il colpo tra le sue pietre. Il guerriero può rimanere prigioniero fino a quando non comprenderà che il gesto è fatale e che solo una cosa può liberarlo. Il seguire l'acqua. Nel periodo di ricostruzione, il Bushi moderno ha recuperato le tradizioni ancestrali che si erano conservate, a volte anche fortuitamente, nelle "memorie" pubbliche e private. Da Kumamoto la famiglia Hoshino, i cui soke erano membri del "Dai Nippon Butokukai" erano rimasti gli unici rappresentanti dell'Antica Tradizione Katayama. Il caposcuola, hanshi del Butokukai, succeduto a Ryuta, lasciò Kumamoto ed andò a vivere ad Osaka ove morì. Le fondazioni "Zen Nihon Iaido Renmei" e "Zen Nihon Kendo Renmei" attinsero al patrimonio tecnico della scuola per la costruzione dei cerimoniali seitei iai, procedendone ad una progressiva omologazione ai nuovi standard. Contemporaneamente altri qualificati insegnanti, formatisi alla precedente scuola Katayama oppure a quella Hoshino, diedero vita a proprie linee tecniche, spesso tra loro del tutto indipendenti. Con Sensei Ryuta, studiò il Maestro Yoshio di Kumamoto, il cui allievo Kazuhiko, hanshi 8° dan, ha introdotto l'eleganza della tradizione Katayama in Italia, ove continua all'interno dell’associazione culturale "Dai Nippon Butokukai" di Kyoto. I praticanti italiani hanno intrapreso lo studio del repertorio DentoTaiJutsu della disciplina sotto la guida diretta di Atsumi soke, con lo scopo di recuperare e salvaguardare veri e propri tesori di secoli della scuola nella sua forma più completa ed originale possibile. Le metodologie per la pratica, in confronto ad altre sistematiche, non necessitano di innumerevoli attrezzature. Se solo si possiede un Mogito, allenarsi diventa semplice in un Dojo di 6 tatami è sufficiente. La pratica a contatto con gli elementi fondamento poi, cascate, boschi, mare, montagne, permette allo studente una più armonica comprensione dei segreti del sistema. Decidendo da soli il momento più opportuno, per un giorno intero o anche solo per un'ora si può praticare a proprio frutto, costruendo un piano di studio efficace. Iniziandosi agli esercizi energetico-rituali, si potrà capire il vero spirito del sentiero del guerriero. Va detto inoltre che la comprensione diverrà equivalente ad un grande raccolto. Gli antichi guerrieri, portando al fianco il proprio "ShinKen" gli affidavano sé stessi permeando la propria esistenza con il suo fresco gusto. Temprandosi quotidianamente con una pratica rigorosa, la persona che assume l’attitudine marziale diverrà molto elegante, proprio come avviene per gli oggetti quando sono costantemente lucidati.